Come accade ogni volta che su questo Blog mi occupo del caso Pitzalis, le reazioni della famiglia Piredda sono sempre violente ( verbalmente parlando) e stizzite, senza contare le denunce tra annunciate e vere.
Così ora sono cominciati i post nel tentativo di smantellare quanto da me scritto. E va bene, diciamo che è nel gioco delle parti, essendo io convinto dell’innocenza di Valentina Pitzalis e la famiglia di Manuel Piredda convinta del contrario. Va bene anche che mi sia dia del parolaio, bugiardo e manipolatore, perché questo avviene da sempre, ed è avvenuto anche nel merito di cose che poi si sono dimostrate invece vere. Basterebbe come esempio ricordare ai Piredda che quando per primo ho pubblicato l’esistenza e i contenuti dei messaggi e delle telefonate del cellulare di Valentina, dall’altra parte si è ipotizzato di tutto prima di dover ammettere di fronte al risultato di una Perizia, che era tutto vero.
Peraltro avendo io scritto di quei contenuti per primo, dopo aver letto la prima consulenza tecnica di parte dell’Ingegner Reale e ben prima che i Piredda ne conoscessero i contenuti, vorrei capirecome mi si possa oggi accusare di plagio della consulenza tecnica della consulente della famiglia Piredda Sionis su sms e telefonate… mi sfugge ma sarà certamente un mio limite personale.
Leggerò in questi giorni tutti gli appunti e le critiche e valuterò nel caso se varrà la pena di rispondere, posto che né io, né la signora Mamusa, possiamo e dobbiamo accertare verità assolute.
Le consiglio di rileggersi la mia inchiesta con calma, così scoprirà come io abbia riportato le tesi di lettura dei fatti di chi accusa, e chi difende. I verbali dove si parla di travi, come quelli dove si parla di piedi di porco etc etc….
Alla fine resti pure della sua opinione sulla pochezza del mio lavoro, che è un suo diritto.
Le chiedo però di non manipolare lo spirito di questa inchiesta che ho ben esposto nel mio articolo dedicato all’incidente probatorio. le riporto qui un passaggio fondamentale:
Questo articolo, come altri che seguiranno nei prossimi giorni, chiariamolo a quanti hanno spesso fatto confusione tra il mio lavoro e le posizioni ufficiali di Valentina Pitzalis o dei suoi legali, è opera mia e nulla ha a che vedere con la linea che verrà tenuta in aula dalla Difesa. Questo articolo rappresenta solo il tentativo di raccontare quanto stia accadendo in questa fase delle indagini.
Se la prima inchiesta che io ho scritto tra il 2016 e il 2017 era frutto di un dialogo con Valentina Pitzalis, della sua disponibilità ad aiutarmi nella raccolta dei materiali fino alla pubblicazione integrale del suo Diario, quelle che state leggendo sono le mie considerazioni sul caso a pochi mesi dalla fine dell’incidente probatorio, e Valentina le leggerà su questo blog per la prima volta, come tutti voi.
Mi ero ripromesso di attendere la fine dell’indagine prima di tornare a scrivere, ma negli ultimi due anni ho visto diffondere e pubblicare di tutto. Gli attacchi contro Valentina Pitzalis nel tentativo di screditarla sono da tempo quotidiani. Si è arrivati persino a confrontare il suo sguardo con quello di un serial killer per trovarvi affinità… e tante cose sono state scritte su prove o presunte tali, per tacer delle speculazioni sul nome del suo gatto.
Alcune di queste nefandezze sono state pubblicamente denunciate prima dell’estate da Selvaggia Lucarelli in un’importante campagna a sostegno di Valentina Pitzalis. Ma mi rendo conto che per molti lettori che seguono questo caso o per quanti vi si approcciano per la prima volta, possa risultare complicato farsi un’idea precisa di cosa stia accadendo in Tribunale.
Per questo ho deciso di scrivere alcuni miei pensieri, alcune mie analisi, senza la pretesa di fornire verità accertate ( quello lo stanno già facendo in aula ), cercando di fornire ai lettori che seguono il caso spunti, informazioni, dati, indizi e talvolta prove, che li aiutino a farsi un’idea. A capire la tragica vicenda di Bacu Abis o quantomeno quali siano gli elementi di cui si stia discutendo.
SE LE FOSSE SFUGGITO IL SENSO DI QUESTE FRASI PROVO A ESPRIMERLE IN MODO DIVERSO:
- LA MIA INCHIESTA PUBBLICATA NEI GIORNI SCORSI E’ FRUTTO DEL MIO LAVORO COME GIORNALISTA E CONTIENE, OLTRE CHE SVARIATE INFORMAZIONI, ALCUNE MIE CONSIDERAZIONI PERSONALI. IPOTESI, LETTURE DEI FATTI E VALUTAZIONI CHE – GIUSTE O SBAGLIATE CHE SIANO – APPARTENGONO ESCLUSIVAMENTE A ME.
- NON HO CONCORDATO QUESTA MIA INCHIESTA CON VALENTINA PITZALIS O CON IL SUO TEAM DIFENSIVO
- NESSUNO DI LORO, LA PITZALIS O I SUOI LEGALI, HA AVVALLATO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA INCHIESTA
- NESSUNO DI LORO MI HA FORNITO BUONA PARTE DEI MATERIALI SU CUI SI E’ BASATA
- IL TEAM DIFENSIVO HA DICHIARATAMENTE SCELTO LA VIA DEL SILENZIO DA MOLTI MESI, E QUANDO HA SCELTO DI ‘COMUNICARE’ LO HA FATTO DIRETTAMENTE
- STESSA SCELTA HA FATTO VALENTINA PITZALIS CHE HA SCRITTO DEI POST PERSONALI QUANDO HA RITENUTO FOSSE OPPORTUNO FARLO
QUINDI, CRITICHI PURE IL MIO LAVORO E LO FACCIA CON LA FEROCIA DI SEMPRE, MA CERCHI DI RICORDARSI CHE SI TRATTA DEL MIO LAVORO, NON DELLA LINEA DIFENSIVA DELLA PITZALIS ESPOSTA TRAMITE I MIEI ARTICOLI.
QUANDO LEI MI DEFINISCE PORTAVOCE DELLA PITZALIS DOPO CHE IO HO SPIEGATO CON CHIAREZZA LA NATURA DEL MIO LAVORO, COMPIE L’ENNESIMA MANIPOLAZIONE.
QUANDO ATTRIBUISCE ALLA PITZALIS IN QUALSIASI FORMA LA RESPONSABILITÀ DI QUANTO DA ME SCRITTO, COMPIE L’ENNESIMA MANIPOLAZIONE.
Di professione faccio il giornalista, mi sono occupato della morte di suo figlio per IL TERZO INDIZIO, QUARTO GRADO, MATTINO 5 e su NERA E DINTORNI, credo che anche lei possa capire che, per quanto io resti convinto che sia stato lui a cercare di uccidere la Pitzalis, questa convinzione – che lei ovviamente non condivide – sia frutto del mio studio degli atti e di ciò che ne ho dedotto. Convinzione che ho maturato ben prima di scrivere le mie inchieste, fin dai tempi della mia intervista a Valentina.
QUI NON CI SONO PORTAVOCE, CI SONO SOLO GIORNALISTI CHE SCRIVONO COSE CHE NON LE PIACCIONO.
DAL MIO PUNTO DI VISTA CHE CERCANO DI SCRIVERE LA VERITÀ.